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Calcolare, Archiviare, Comunicare, Controllare

Slides della seconda lezione (tasto destro per scaricarle)

Domande come “che cosa fanno i computer?” e “come funzionano i programmi?” stanno scomparendo tra le nuove generazioni di nativi digitali, coloro che sono nati con il computer.
Molti giovani studenti restano spesso stupiti quando scoprono che il motore di ricerca più famoso adesso, Google, deriva il suo nome da un termine matematico per indicare numeri con cento zeri, googoole appunto. Restano ancora più stupiti quando capiscono che con Google, è certamente possibile fare ogni tipo di ricerca, ma che ogni loro ricerca è tradotta in termini di valore di mercato per Google stesso. Diventa poi drammatico andare a riflettere criticamente sul senso dell’informatica, in quanto la maggior parte dei nativi digitali, non ha memoria storica dell’evoluzione del computer. Spesso lo comprano o se lo fanno regalare, ma non conoscono le sue componenti interne, il sistema operativo che lo fa funzionare e le applicazioni che dovrebbero rendere la loro vita più semplice.
Lo stesso internet sembra risucchiato nell’imbuto di pochi domini, e l’aspetto sociale del web nel secondo decennio del duemila, offusca il sentimento di apertura e libertà che aveva caratterizzato la rete fin dalla sua nascita.
Mi sento, personalmente, come un immigrato digitale che ricorda ancora il mondo senza i computer, che li ha visti crescere e fiorire in tanti germogli ubiqui oltre il confine delle reti telematiche.
Fa sicuramente riflettere l’evoluzione del computer da sacro oracolo, consultabile soltanto da pochi eletti, ad oggetto intelligente tra le mani di ognuno di noi in forma di smartphone.
Soltanto una ricerca delle origini del computer può aiutare a disegnare una mappa del contemporaneo universo dei media di comunicazione informatici, ovvero le reti di calcolatori.
La bellezza ed il mistero dei moderni computer nasconde la natura simbolica dei sistemi informatici e può far riemergere le domande come “che cosa fanno i computer?” e “come funzionano i programmi?” a cui questo libro è dedicato. Sicuramente insegnare i fondamenti dell’informatica ad uno studente dell’Accademia di Belle Arti oggi è diverso da cinque, dieci o vent’anni fa. Gli studenti, nativi digitali, hanno un approccio familiare al computer, nella forma di un portatile acquistato per qualche centinaia di euro in un supermercato con imposto l’ultima versione del sistema operativo Windows, oppure i più facoltosi con uno sfizioso computer Apple, e raramente qualcuno si presenta con un sistema operativo open source basato su Linux. La maggior parte di loro conosce già, grazie all’uso nel privato del personal computer, i principali programmi di Word processing (lo storico Word per Windows e Apple, ed il recente Open Office multi piattaforma) e di Image processing (Adobe Photoshop, Gimp).
Nel corso di sei anni di insegnamento presso Accademie ed Università italiane e internazionali ho potuto verificare che gli studenti utilizzano il computer e sue applicazioni senza conoscere le origini, le filosofie e le tecniche alla base dell’informatica. L’obiettivo del libro è di fornire le nozioni fondamentali teoriche, affiancate da esercitazioni pratiche, tali da permettere allo studente un futuro approccio nei confronti di strumenti informatici più complessi senza lacune concettuali di base.
Consiglio di approfondire l’argomento sui fondamenti teorici dell’informatica consultando il testo Il primo libro di Informatica di Curnow e Curran (Bollati Boringhieri, 1987), dove si risponde ampiamente alla domanda “che cosa fanno i computer?” attraverso lo studio dei concetti e teorie alla base dell’informatica.

Cosa fanno i computer?

Quando nel 1983 Curnow e Curran scrivevano Il primo libro di Informatica, il computer non era ancora entrato nella fase di strumento personale, aveva ancora un’aura mitologica intorno alle sue potenzialità di essere uno strumento di libertà e miglioramento delle condizioni della vita umana. Alla domanda “cosa fanno i computer?” rispondono in due modi diversi. Da un lato si considera l’illimitata gamma di applicazioni del computer in ogni campo del sapere umano, dall’altro si mostra come le capacità di eseguire queste applicazioni si basano su una manciata di operazioni.

'-Per spiegare ciò che fanno i calcolatori, consideriamo dapprima, molto alla svelta, alcune loro applicazioni, dalle quali tenteremo poi di ricavare le funzioni comuni, quelle che stanno alla base di tutti i calcolatori. Probabilmente chi legge sa già che i calcolatori possono essere usati per diversi compiti. Calcolo Essi eseguono i calcoli che servono alle previsioni del tempo. Calcolano le traiettorie di veicoli spaziali. Conteggiano le bollette del gas e dell’elettricità. Archivio di informazioni I calcolatori tengono aggiornati i registri finanziari di gran parte delle ditte più grandi e di molte delle piccole. Si occupano delle prenotazioni aeree. Custodiscono le informazioni relative ai criminali e ai sospetti, alle agende e agli ordini del giorno, alle ricette e ai compleanni. Custodiscono perfino le informazioni necessarie per riprodurre una fotografia o un brano musicale. Comunicazioni Le reti di calcolatori possono smistare le informazioni da un luogo ad un altro, da una persona ad un’altra. I calcolatori si ritrovano nei centralini telefonici e nei satelliti artificiali, azionano le stampanti e controllano schermi video. Controllo I calcolatori sovrintendono alla sequenza delle operazioni compiute dalle lavatrici automatiche. Controllano il colore delle fette nel tostapane per farle tostare alla perfezione. Mantengono i processi industriali entro i limiti di sicurezza; mantengono al minimo il consumo di carburante delle automobili. Calcolano, memorizzano informazioni, comunicano, controllano: i calcolatori svolgono tutte queste funzioni. Ma esistono anche altre funzioni che stiano alla base di applicazioni diverse? La risposta è essenzialmente negativa. Consideriamo tutte le applicazioni dei calcolatori, da quelle più semplici (sommare 2 e 3, controllare un interruttore a tempo) a quelle in apparenza più complicate (“scrivere” un romanzo, “parlare” con uno spicopatico): scopriremo che ciascuna di esse si può scomporre in una qualche combinazione di: calcolo, immagazzinamento d’informazione, comunicazione e controllo. Vogliamo esprimere tutto ciò in modo più formale per tentar di definire le funzioni di un calcolatore: un calcolatore è un’apparecchiatura che immagazzina ed elabora dati; che, per effetto dell’immagazzinamento e dell’elaborazione di questi dati, può controllare altre apparecchiature; e che può comunicare con altri calcolatori, con apparecchiature di altro tipo e con gli esseri umani.-'



Notiamo come nella traduzione in italiano del libro di Curnow e Curran la parola computer è sostituita da calcolatore. Oggi il termine computer è entrato nel vocabolario italiano con questa semplice definizione, tratta dalla Treccani online: computer Denominazione inglese, prevalsa nell’uso internazionale, del calcolatore elettronico.

L’Informatica è la scienza che studia il calcolatore elettronico e focalizza sulle sue potenzialità di elaborazione, memorizzazione, comunicazione e controllo dell’informazione in forma digitale. L’Informatica come scienza ufficiale nasce nelle Università Americane, chiamata Computer Science, e rapidamente si diffonde in ogni parte del mondo subito dopo la fine della seconda guerra mondiale. L’Informatica è conosciuta in Italia come Scienza dell’Informazione e si studia dagli inizi degli anni Settanta. L’informatica si occupa in generale della costruzione del computer - la componente hardware - ed in particolare della sua programmazione - la componente software. In principio l’informatica era rivolta alla comprensione dei linguaggi di programmazione del cervello elettronico, messi a disposizione come una serie di istruzioni - parole - che permettevano di costruire le applicazioni per risolvere ogni possibile problema di elaborazione, memorizzazione, comunicazione e controllo che l’essere umano si sarebbe potuto porre. Tra i problemi che la l’essere umano si sta ponendo nei confronti dell’evoluzione del computer c’è anche quello della sua semplicità di compiti che compie alla base della sua costruzione, che per il futuro si intende tradurre dalle schede di silicio nel sistema a base di carbonio della vita organica. Alla base del funzionamento del computer c’è la sua stessa costruzione di macchina da calcolo universale intesa come valido assistente nell’elaborazione delle quattro operazioni aritmetiche, e via via di altre operazioni matematiche necessarie alla risoluzione dei nuovi problemi che il susseguirsi delle epoche storiche hanno cristallizzato nel progresso della scienza.

Links ai video presentati a lezione

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