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Il valore economico del Sapere

mercoledì 27 giugno – ore 19.30
Quartiere Fieristico – Galatina (Le)
Ingresso gratuito
www.fierasalento.com

Il valore economico del Sapere
Il convegno promosso dalla Fiera di Galatina e del Salento in collaborazione con Salento Negroamaro e Sound Res ospiterà tra gli altri Philip Glass, David Cossin, Giacinto Leone e Nicola De Liso.

Mercoledì 27 giugno alle 19.30 presso i padiglioni del Quartiere Fieristico di Galatina (Le) la Fiera di Galatina e del Salento in collaborazione con Salento Negroamaro, rassegna delle culture migranti della Provincia di Lecce, e Sound Res, festival di musica contemporanea, organizza il convegno “Il Valore economico del sapere”.

Parteciperanno Giacinto Leone, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Lecce, Virginia Valzano, responsabile SIBA dell’Università del Salento, Nicola De Liso, preside della Facoltà di Economia dell’Università del Salento, Philip Glass, compositore statunitense, David Cossin, direttore artistico di Sound Res, Antonio Rollo, direttore artistico del festival StreamFest. Modera Gigi De Luca, responsabile Ufficio Cultura della Provincia di Lecce.

Ogni singola città vive in relazione culturale ed economica con il mondo esterno, esse sono i nodi di un network di altre città e territori. Fino agli anni ’50, il network di una città aveva una dimensione regionale e al massimo nazionale, oggi può essere esteso ad una dimensione molto più ampia, creando connessioni e accessi a culture e mercati lontanissimi. Grazie alle nuove tecnologie di comunicazione possono essere abbattute le distanze, il network locale può facilmente inserirsi nel tessuto globale, mantenendo la sua identità ed aprendosi al futuro.

In questo contesto il convegno “Il valore economico del Sapere” interroga attori locali e globali su tre linee di pensiero per la costruzione di una nuova conoscenza cresciuta con le nuove tecnologie e tesa a comprendere come è perché: le innovazioni hanno valore socio-economico, la differenza è creativa, le idee sono per tutti.

È stato calcolato che la conoscenza in uno specifico settore raddoppia ogni quattro anni. Questo fatto dovrebbe farci riflettere sul significato che questo processo ha nella società di domani: produzione di nuova conoscenza in diversi campi, la sua trasmissione e diffusione, la sua introduzione nelle applicazioni economiche, artistiche e scientifiche. Essere produttori di conoscenza è un compito a cui il nostro tempo ci chiama. Dal momento che la conoscenza cresce a ritmi vertiginosi, le strategie utilizzate finora, legate a metodologie prescrittive e lineari, vengono soppiantate da modelli non lineari che riconoscono la necessità di un continuo rapporto osmotico fra apprendimento e vita per disegnare un nuovo valore economico delle idee. Interrogarsi sul valore economico del sapere in un territorio di confine come il Salento è un momento per lanciare uno sguardo sul globale a partire da una prospettiva locale.
– Antonio Rollo

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