Galleria Bluorg
mareMostrum
un percorso espositivo di studenti, diplomati e cultori dell’Accademia di Belle Arti di Bari

3 curatori

Accademia di Belle Arti di Bari

prof. Michele Giangrande

Docente di Decorazione
presenta

Francesca Ruggieri
Federica Soldani
Rossana Spadavecchia
Francesca Vancheri

prof. Giuseppe Negro

Docente di Decorazione
presenta

Alice Di Nanna
Rosita Grimaldi
Antonia Pellegrini

prof. Antonio Rollo

Docente di Computer Arts
presenta

Cristian Cuna
Mario De Gabriele
Xiaokai Han
Nona Kumanova
Veronica Liuzzi
Giuseppe Magrone
Davide Mangione
Fabrizio Petruzzella
Alessia Tricarico

L’Accademia di Belle Arti di Bari, in collaborazione con l’Associazione AmbientePuglia, presenta la mostra d’arte contemporanea “mareMostrum” a cura di Michele Giangrande, Giuseppe Negro e Antonio Rollo.

Vernissage
Giovedì 10 Maggio 2018 * ore 18:30
Galleria Bluorg * via Celentano * Bari * Italy

La mostra, in programma nella terza edizione del festival ambientePuglia, punta l’attenzione sulle criticità dell’esperienza creativa orientata all’indagine su problematiche di carattere sociale, politico ed economico.

3 curatori x 16 giovani artisti

Che il tema dell’immigrazione sia un punto caldo nella percezione delle nuove generazioni pugliesi, è un dato di fatto. Sono e siamo cresciuti intorno al flusso continuo di corpi, vivi e morti, giunti dalle terre al di là del mar Mediterraneo. Prima dai Balcani, ora dall’Africa. Trascendere il dramma delle storie cucite su ogni persona che attracca su un pensiero di vita migliore, è un compito arduo. Ma a volte le storie si intrecciano, i vissuti meticciano l’esistenza, le paure mutano in sogni e i sogni si confondono con la realtà.
I giovani artisti presenti in mostra sono studenti, diplomati e cultori dell’Accademia di Belle Arti di Bari, scelti tra coloro che hanno intrapreso la strada del pensiero critico nei confronti della quotidianità di un territorio ardente come il Sud Italia.
La mostra è organizzata, seguendo l’architettura della galleria Bluorg che si presenta come un grande corridorio, in strati concettuali che accompagnano il pubblico dall’ingresso in mare fino ai luoghi dell’approdo.
Non ci sono opere da acquistare ma esperienze da vivere. Passando da un sostenibile ready-made di oggetti che il mare stesso propone in forma organica e inorganica (prodotti umani) si rintraccia la necessità di ripensare l’immaginario comune, fondato sulle immagini in diretta che operano a rinforzare la superficialità di una comunità, evidenziando la complessità insita nelle relazioni tra passato, presente e futuro. Il futuro con cui i giovani artisti si confrontano è, adesso, in una condizione inversa rispetto alla sensazione di futuro all’origine del ready-made. Quel futuro era lucente. Da circa un ventennio, il futuro è percepito come “peggiore” rispetto al presente, stando ai dati pubblicati continuamente dalle vari organizzazioni nate a difesa dell’ambiente planetario.
L’artista si prende carico della complessità del presente e propone una mappa di sentimenti in cui siamo chiamati ad orientarci come spettatori “esterni”, ma molto prossimi, alle vite in transito nel territorio pugliese.
I sedici artisti presentano opere che si materializzano in diversi dispositivi, dalla performance al ready-made, dalla pittura alla video installazione.

Vernissage

Giovedì 10 Maggio 2018 * ore 18:30
Galleria Bluorg * via Celentano * Bari * Italy

Francesca Ruggieri

(H)OP(E)PORTUNITY, 2018

legno di mare e corde usate

Una mano incerta, inesperta, ha guidato la tessitura irregolare dell’intreccio tra pezzi di legno sbiancato dal mare e brandelli di corde. I legni di mare, corrosi dall’azione del sale, appaiono svuotati, snaturati, ma sanno ancora galleggiare. Quanto fa paura la terra che si allontana all’orizzonte? Per quanto amata, è più temuta della morte, è più temuta delle onde che in un sol colpo possono travolgere la vita, fragile come legni di mare.
Federica Soldani

H2O, 2018

vetro, acqua del Mar Mediterraneo, marmo

Una quantità approssimativa di acqua sufficiente a causare il decesso di un uomo, una donna, un bambino. O semplicemente ciò che resta di un essere umano.
Rossana Spadavecchia

MANEATER, 2018

Performance

Performance studiata per simulare le condizioni drammatiche di coloro che partono carichi di speranze, spesso disattese tragicamente. Dietro il telo in lycra blu, si nasconde il performer inquieto, il quale diviene personificazione del mare affamato di vite, esso, protendendo le sue braccia ed il volto, tenterà di afferrare gli astanti, stringendoli in un angosciante ‘abbraccio’
Francesca Vancheri

Feltsea, 2018

Feltro cucito con filo di cotone, 100x100 cm

Omaggio al nostro mare, tanto bello e affascinante quanto pericoloso e insidioso. Un mare increspato da onde che riprendono le sfumature dell’acqua della nostra costa: da quella più limpida a quella più scura e profonda.
Alice Di Nanna

Male a Loro e Bun a Nù, 2018

Stampa tipografica su fogli da 150 gr

L'opera di fatto, pubblicizza un’immaginaria crociera all' interno di un barcone migrante. Intuibile attraverso immagini trattate graficamente e frasi di propaganda pubblicitaria negativa. Opera concettuale e dal forte impatto sociale mira a suscitare all' intero del fruitore diversi tipi di emozioni e sensazioni. 
Rosita Grimaldi

Fobia, 2018

acrilico con fili di lana

Tre tele,
Colore,
Blu con grigio,
Pennellate cattive
Pennellate di rabbia e rimorsi,
Fili
Fili che ricordano il susseguirsi di onde
Di ombre.
Circondati di blu,
Circondati da blu.
Mare...
Mare mostrum,
Piatto , dolce , sereno
Che nasconde paure, terrore, inganno , incognita.
Farsi domande non darsi risposte
Cercare risposta senza alcun domanda
Gettate la propria vita nel nostro mare.
Antonia Pellegrini

Natura morta, 2018

gomma, plastica, latta e alluminio

L’intento è quello di far riflettere sulla condizione ambientale del “Mare Nostrum”, nel quale la presenza dei rifiuti e delle sostanze tossiche ha preso ormai il sopravvento, divenendo quasi una parte del paesaggio marino naturale. La composizione è anche una prova reale e concreta di ciò che sta accadendo specie sulle nostre coste, in quanto gli oggetti che compongono il lavoro sono stati raccolti da una spiaggia qualsiasi, per poi essere artificialmente corrosi nonostante alcuni materiali come la plastica o la gomma non subiscano il processo di ossidazione.
Cristian Cuna

Trittico per violino e contaminazione, 2018

videoinstallazione

Giunge dal mare la scia di un suono evocativo, sulla rotta di una identità psicogeografica di un tempo storico che cambia. Approda verso un territorio ferito e calpestato, che vive nella condizione dolorosa di una popolazione figlia di un futuro peggiore del presente. La melodia è un segno di rinascita capace di restituire all’anima tutta la bellezza e il battito della terra madre. Lo sguardo si concretizza sui tre schermi che accordano una composizione per violino in sincrono con l’ambiente turbato e sofferente.
Mario De Gabriele

Eremita, 2018

legno di mare e materiali vari

Un pezzo di tronco raccolto sulla riva del nostro mare, su cui ergono fatiscenti case di legno su di un lato e alle spalle, nascosta dai volumi del legno e delle abitazioni, si staglia un "gozzo" che sembra essere stato abbandonato da un tempo indefinibile. Questa obsoleta visione di uno scenario in rovina fanno da sfondo al piccolo protagonista dell'intera opera: un vecchio marinaio su una passerella pericolante.
Xiaokai Han

Studente Straniero, 2016

cortometraggio, 9’ 01”

Il video descrive le attività psicologiche degli studenti stranieri all'estero. Non ci sono parenti in Italia. Cucinano il loro cibo, lavano i vestiti e puliscono la casa ogni giorno. Si impara a pagare le bollette di acqua, gas e a trovare una casa. In Cina, pensavano i genitori a tutto questo. Ora che l'abbiamo imparato l'economia della casa, dobbiamo tornare a pensare ai genitori che stanno invecchiando. Urge pianificare il nostro futuro.

Progetto d’esame per il corso di Fenomenologia della prof.ssa Gabriella Larinà

Nona Kumanova

Adattamento, 2018

disegno a carboncino, pigmenti

Lo stile ingenuo specifico è ispirato dal lavoro con i bambini e dalla ricerca che fa sul loro mondo. L'immaginazione dei bambini e il modo in cui esprimono le loro emozioni. La citazione di Roger Fry descrive più accuratamente le ricerche in corso: "I bambini, se lasciati a se stessi, mai, credo, copiano ciò che vedono ... ma esprimono, con deliziosa libertà e sincerità, le immagini mentali che compongono la propria vita immaginativa."
Veronica Liuzzi

A, 2016

videoinstallazione

"A" è il monogramma con il quale i Sumeri indicavano l'acqua. "A" è la prima lettera dell'alfabeto, il principio del nostro linguaggio, così come l'acqua è il principio dell'esistenza. L'installazione, connettendosi al rapporto tra l'essere umano e l'acqua, mostra un corpo che nuota all'interno di una scatola nera, una sorta di piccolo acquario umano, creando un sottile legame ossimorico tra la leggiadria del movimento femminile e la costrizione di un ambiente chiuso.
Giuseppe Magrone

Pane Primitivo, 2015

cortometraggio per videoinstallazione, 3’ 26”

Il pane è un ossimoro per la sua doppia natura semplice e complessa. La semplicità è nella composizione di farina e acqua, che col tempo diventa lievito, e la complessità sta nella sua trasformazione digeribile con la cottura a fuoco lento. Il pane è un elemento culturale, non solo un nutrimento. Il video si mette in ascolto della temperatura dell'ambiente generando una costante ebollizione estetica e producendo territori e paesaggi.
Davide Mangione

Petrolio, 2015

cortometraggio, 3’ 13”

Benvenuti nella mia terra, vi accompagno io che ci sono nato. Vi porto a vedere luoghi liminali, proprio come i desideri di riconoscimento nel mondo. Stranieri in patria. Quindi straniero, ti porto con me perchè parliamo la stessa lingua. Il nostro corpo è sporco di Petrolio, come in uno sguardo di Pasolini.
Fabrizio Petruzzella

Kepuce (scarpe), 2015

videoinstallazione

L'opera prende avvio dall'esperienza di un passato teletrasmesso da una televisione, allora locale, come Telenorba e inciampa su un recente volume "Piccoli Profughi" in cui si racconta la vicenda di un bambino albanese di nome Edison che, arrivato sulle spiagge di Otranto all'età di nove anni, incontra nella Scuola un maestro di teatro sociale. Da quel momento la vita di Edison diventa lo spettacolo della sua vita, la dimostrazione di una possibile integrazione che passa dalla riflessione sui processi di integrazione stessa.
Alessia Tricarico

Wanmei, 2017

cortometraggio, 1’ 53”

Il cortometraggio unisce l'esperienza di una ragazza nata e cresciuta in una città della provincia di Bari, apparentemente anonima, con quella di una studentessa appena arrivata dalla grande Canton, una metropoli cinese. Agli occhi della straniera, Modugno è un luogo dove è possibile sognare il cinema: passano attraverso l'obiettivo le ambientazioni che il modugnese vede ogni giorno, amate, disprezzate, ignorate o fino ad ora, sconosciute.

Progetto d’esame per il corso di Beni Culturali del prof. Giancarlo Chielli

Vincitore del Premio delle Arti 2017, sez. Audiovisivi

3 Curatori x 16 Giovani Artisti

un percorso espositivo di studenti, diplomati e cultori dell’Accademia di Belle Arti di Bari

  • prof. Michele Giangrande
    (Bari, 1979)

    Nel 2015 la sua ricerca è stata oggetto di un documentario di 26 min. dal titolo “Odissea dandy – Michele Giangrande e il suo atelier”, promosso dall’ Apulia Film Commission in collaborazione con la Fondazione Museo Pino Pascali, arTVision – a live art channel e prodotto dalla ESPRIT FILM., presentato a diversi festival di settore ed inserito nel palinsesto del canale televisivo SKY ARTE HD per la primavera/estate 2016. Ha esposto con artisti di fama internazionale come: Damien Hirst, Ai Weiwei, Yōko Ono, Alfredo Jaar, Christiane Löhr, Francesco Arena, Perino&Vele, Luigi Presicce.

  • Francesca Ruggieri
    (Mola di Bari, 1986)

    Dopo il percorso liceale, nel settore delle scienze sociali, prosegue gli studi universitari nell’ambito umanistico ma sempre guardando con curiosità all’arte. Intraprende dal 2008 un percorso di attività culturali che tutt’ora la vede attiva sul territorio della sua città; è così che si confronta con i primi allestimenti scenografici, creazione di attrezzeria, decorazione di riproduzioni di abiti d’epoca e allestimenti di mostre.

  • Federica Soldani
    (Bisceglie, 1989)

    Il suo percorso formativo inizia nel 2006, partendo come autodidatta. Svolge una mobilità per studio presso Universidad Complutense di Madrid, grado in Bellas Artes. Nel 2015, in Spagna scopre la passione per la scultura, creando la sua prima opera, “Mezzo busto di Leonardo da Vinci” grazie agli insegnamenti del suo Professore ed Artista Eduardo Zancada Pèrez.

  • Rossana Spadavecchia
    (Molfetta, 1993)

    Dopo aver conseguito il diploma presso il Liceo Socio-Psicopedagogico della sua città, ha deciso di cambiare completamente rotta, dedicando la sua vita all’arte. Iscrittasi all’ Accademia di Belle Arti di Bari, presso la scuola di decorazione, si è laureata nel 2017, con una tesi sull’emancipazione femminile nella storia dell’arte

  • Francesca Vancheri
    (Bari, 1993)

    Nonostante gli studi scientifici, porta avanti la sua passione per il disegno e l’artigianato fino ad avvicinarsi, nel 2009, al mondo del cosplay e del costume teatrale. Nel 2016 consegue la Laurea triennale in Disegno Industriale presso il Politecnico di Bari con una tesi sul cucito nell’ambito del design delle superfici.

  • prof. Giuseppe Negro
    (Catanzaro, 1974)

    Opera nel campo della sperimentazione visiva, collaborando con musei, gallerie e fondazioni d’arte; tra tutti la Galleria Ellebi di Cosenza e il Marche Centro d’Arte – Expo di arte contemporanea. Le sue opere sono presenti in musei, collezioni pubbliche e private, tra cui: Museo MAON – Centro per l’Arte e la Cultura “Achille Capizzano”/ Museo d’Arte dell’Otto e Novecento – di Rende (CS); Patrimonio dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro; Museo-Centro studi sulla pittura di paesaggio europeo del Lazio di Olevano Romano (RM); “Fondazione Volume” di F. Nucci. Tra le sue mostre personali “Scene”, a cura di G. Gigliotti, L. Caccia, Teatro Masciari (Catanzaro).

  • Alice Di Nanna
    (Modugno, 1994)

    Le sue opere più rappresentative afferiscono alla corrente concettuale, il suo intento primario è quello di creare un punto di contatto fra fruitore e opera stessa. Affascinata dalla filosofia e dalla tradizione popolare, traspone nei suoi lavori quanto in lei riesce a generare fascino e interesse. Le sue opere, spesso percorse da una vena satirica, si fanno veicolo di messaggi dal forte impatto emotivo nonché di denuncia sociale, offrendo al pubblico inediti spunti di riflessione.

  • Rosita Grimaldi
    (Triggiano, 1991)

    La sua ricerca artistica concettuale e astratta la porta ad utilizzare un materiale improbabile, come il filo di lana all'interno di opere pittoriche. I suoi lavori sintetizzano lo spazio ai minimi termini della grammatica visiva umana creando situazioni alienanti e suggestive.

  • Antonia Pellegrini
    (Bisceglie, 1995)

    Attratta dalle geometrie naturali, il suo percorso artistico parte da uno studio sulle membrane vegetali, inizialmente rappresentate attraverso la tecnica dell’acquerello su carta per poi svilupparsi fino ad arrivare alla sintesi e all’astrazione. Successivamente, si appassiona al materico e si avvicina sempre più agli elementi naturali inserendo gli stessi nei suoi lavori.

  • prof. Antonio Rollo
    (Lecce, 1971)

    Artista del computer, teorico dei nuovi media e consulente di comunicazione transculturale, ha fatto del computer uno strumento di lavoro e vita. Il computer diventa oggetto di espressione artistica e di ricerca sui nuovi linguaggi nati con le tecnologie informatiche. Il suo lavoro in rete è una sintesi di progettazione partecipata ed estetica computazionale. Abita il cyberspazio sin dalle sue origini.

  • Cristian Cuna
    (Lecce, 1982)

    Studia e lavora nell’ambito di ricerca artistica che si esprime con i linguaggi delle nuove tecnologie: video arte, videoambientazioni interattive, opere che fanno parte di allestimenti museali e di archivi audio visivi o di installazioni interattive pubbliche. Alterna l’attività di regista con quella di produttore indipendente. Le video installazioni e film, al limite tra documentario e video arte, si snodano poeticamente nella contemporaneità di storie e luoghi, traendo spunto da un'attenzione sociale rivolta alle problematiche del mondo globalizzato, pur mantenendo un profondo legame con le radici e una spiccata sensibilità verso la terra d'origine.

  • Mario De Gabriele
    (Bari, 1980)

    Si affaccia nel mondo dell'arte grazie al writing. Nel 2010 realizza l'opera permanente "Un graffito lungo un cinema", un tributo a Pino Pascali e Domenico Modugno. Al "X Premio Nazionale delle Arti, 2013", gli viene conferita una menzione speciale da Vittorio Sgarbi. Negli ultimi anni ha ripreso tematiche di denuncia, traducendole con lavori pittorici, fotografici, scultorei e installativi. Puntando ad una relazione surrealista tra elementi umani e terreni fusi al mondo marino è portato a misurarsi con la poesia del mare.

  • Xiaokai Han
    (Jilin, 1992)

    Artista cinese. Vive in Italia da cinque anni. Nel 2011 avvia un percoso di formazionealla pittura ad olio d'arte in un'università cinese. Nel 2013 si trasferisce in Italia per studiare la lingua italiana e iscriversi presso l'Accademia di Belle Arti di Bari dove consegue il diploma di laurea triennale in Pittura.

  • Nona Kumanova
    (Sofia, 1989)

    Artista bulgara. Studia Pedagogia delle Belle Arti presso la National Academy of Fine Arts di Sofia. Ha la qualifica di maestro in Pittura. Attualmente fa parte del programma Erasmus presso l'Accademia di Belle Arti di Bari, in Italia.

  • Veronica Liuzzi
    (Taranto, 1989)

    Lavora nel campo dell’arte digitale, della performance, della videoarte e della fotografia. Il suo lavoro si sviluppa a partire da una riflessione sul corpo umano in relazione al contesto sociale, culturale, ambientale. Ha collaborato con musei nazionali ed internazionali per la realizzazione di eventi multimediali. Lavora al fianco di compagnie teatrali per la produzione di performance e scenografie digitali. Ha esposto in diverse mostre collettive in Italia e all'estero, alcune delle quali organizzate dalla Fondazione Pascali di Polignano a Mare, dal Mars Centro per l'Arte Contemporanea di Mosca, dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, dal Parlamento Europeo di Bruxelles, dall'Espacio Fundación Telefónica di Madrid, dalla redazione di Vogue Italia.

  • Giuseppe Magrone
    (Terlizzi, 1990)

    Artista visivo. Il suo lavoro attraversa le tematiche sociali e culturali andando a fondo nella "critica del ruolo sociale dell'uomo" nelle sue diverse forme. Si laurea in Grafica prima e si specializza in Scenografia presso L’Accademia di Belle arti di Bari. Espone in diverse collettive in Italia e all'estero e viene selezionato in diverse residenze d’artista, particolare importanza è la partecipazione alla Mediterranea 17 biennale dei giovani artisti a Milano nel suo trentennale e sotto la curatela di Andrea Bruciati. Nel 2016 cura insieme alla scenografa Katia Addese l’installazione di Edoardo Tresoldi per il festival Verso Sud.

  • Davide Mangione
    (Gravina di Puglia, 1987)

    Opera nel campo della pittura, illustrazione, grafica e della musica collaborando con musei, gallerie, editori, produttori, privati e case discografiche. Partecipa al progetto “Talking Benches” per la riqualificazione urbana di Bari con una sua opera pubblica. Autore di illustrazioni di romanzi, racconti, raccolte di poesie e fiabe di autori vari. Pubblica con la casa editrice “Il grillo editore” la raccolta di poesie “L’ombra dei sogni” e il libro “La morte delle Ninfee” liberamente ispirato alla teoria della decrescita di Serge Latouche, presentato al festival delle “Cento Scale” di Potenza dallo stesso S.Latouche.

  • Fabrizio Petruzzella
    (Modugno, 1987)

    Ha esplorato e percorso alcuni dei diversi sentieri dell’arte visiva. Inizia il suo percorso artistico nel 2006 muovendo i primi passi nel mondo dei graffiti, approfondendo lo studio delle lettere e del wild style, per poi approdare a uno stile più vicino alla street-art figurativa. Durante il percorso di studi presso l’Accademia di Belle Arti di Bari mette in atto un processo di evoluzione stilistica trasformando e decostruendo lo stile tipico della street art per poi raggiungere uno stile che si avvicina all’espressionismo astratto che applicherà nella pittura e nella plastica ornamentale, fondendo le tecniche di entrambe le discipline. Attualmente lavora come free-lance motion graphic designer in collaborazione con diversi studi grafici e aziende come CGM CompuGroup Medical, Optip, Italferr, Legacoop.

  • Alessia Tricarico
    (Modugno, 1993)

    Studentessa all'Accademia di Belle Arti di Bari. Videomaker e illustratrice. Affascinata dalla globalizzazione e dalle contaminazioni culturali che derivano da essa. Nelle sue opere riflette anche sulla percezione di sé in quanto giovane donna presente sui social network, non necessariamente in chiave negativa. Vince alla dodicesima edizione del premio nazionale con un cortometraggio sul paese di provincia in cui è cresciuta.

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