From Computer Art | prof. Antonio Rollo

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La Computer Art è la disciplina cresciuta negli anni ’50 dall’incrocio di arte, scienza e psicologia, appena il computer ha avuto le sue protesi visive con schermi a fosfori verdi e stampanti in bianco e nero. L’insegnamento della Computer Art permette allo studente di utilizzare con coscienza entrambi gli emisferi cerebrali. La parte destra del cervello, per natura, inter-agisce nel processo di visualizzazione di un’idea, mentre la parte sinistra si preoccupa soprattutto di intervenire quando ci sono da risolvere problematiche complesse, come quelle relative alla programmazione ed elaborazione di immagini sintetiche con un computer. Lo studente di Computer Art si trova di fronte ad un movimento creativo percepito come nuovo e stimolante, dove la comprensione e utilizzo del computer diventa la mappa dove orientare le proprie visioni e meglio interpretare la quotidianità della società mediocratica e precaria in cui si trova ad essere uno studente d’arte. La società in cui viviamo è il risultato di un continuo spostamento entropico verso equilibri che non sono più statici, come la carta, ma dinamici come lo schermo del computer.

Stampa, fotografia e cinema sono le basi teoriche per introdurre la Computer Art delle origini e seguire la fantastica evoluzione di macchine ed applicazioni come il 3D e la realtà virtuale, gli effetti speciali e l’animazione, i videogiochi ed internet. Oggi un normale computer portatile è in grado di eseguire molte delle applicazioni che hanno segnato la velocissima storia dell’arte con il computer. Il linguaggio universale del segno grafico incontra i processi di digitalizzazione e la ricombinazione infinita di forme, colori e toni offerta dai software di elaborazione di immagini e suoni. Le applicazioni digitali per le arti visive derivano dalla possibilità del computer di modellare il mondo mettendo a disposizione strumenti digitali - veri come un pennello, un martello, una tavolozza di colori, una macchina da presa, una sala di montaggio audiovisiva ed un videoproiettore.

L’universo aperto dalle nuove tecnologie della rappresentazione ha una struttura multidimensione in cui la natura procedurale, partecipatoria, spaziale ed enciclopedica del computer si interseca con l’immaginazione e la fantasia dell’artista definendo una mappa di riferimento per l’introduzione allo studio della Computer Art. L’apparato cognitivo dello studente è immerso in una dimensione di stimoli multi sensoriali che interferiscono con i reticoli (pattern) della visione, dell’ascolto e del tatto attraverso l’interazione con lo schermo, la tastiera, il mouse e tutte le periferiche di input ed output che sono state inventate per rendere il computer più prossimo all’uomo. Le applicazioni digitali rispetto alla staticità della carta e della fotografia e la dinamicità del cinema e del video, aggiunge un comportamento nuovo all’immagine che diventa interattiva per la sua natura procedurale. L’immagine interattiva incorpora la bellezza del segno e la multi dimensionalità delle nuove cornici, per liberare una nuova forma d’arte - Computer Art - in cui il la forma ed il contenuto di un’opera può rispondere attivamente alle azioni dello spettatore. La Computer Graphics abita gli schermi della vita umana (da quelli della medicina a quelli militari, dai maxi schermi dell’IMAX ai mini schermi dei telefoni cellulari) con la responsabilità di ridefinire società e cultura. I pionieri della Computer Art erano matematici, fisici e scienziati che avevano intravisto nei nuovi schermi collegati al cervello elettronico di metà novecento un modo per esplorare e raccontare le proprie storie e visioni digitali. Da allora ci sono in giro per il pianeta festival, rassegne e centri di ricerca in cui arte e scienza producono una nuova narrazione digitale in cui lo spettatore diventa sempre più parte pro-attiva della storia.

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